domenica 21 luglio 2013

PORTO EMPEDOCLE: UN DISASTRO ANNUNCIATO

Quando Palazzo Montagna cadrà non ci sarà l’ing. Principato di turno pronto a dire che “è stata colpa del vento” o, magari, colpa della salsedine. In quel momento anche agli occhi più distratti si disvelerà la vera natura dell’amministrazione Firetto. Crollerà “il regno della virtù”, inteso come amore della cosa pubblica, e impietoso si staglierà il “falso regno della virtù”; i cittadini passivi, quelli che, secondo Stuart Mill, i governanti preferiscono, diverranno attivi, l’a-pensiero diventerà pensiero e sarà pensiero critico frutto di sguardi che finalmente avranno il coraggio di posarsi dove non avevano mai trovato il coraggio di posarsi.
Porto Empedocle tornerà a onorare il proprio passato politico.
Forse nascerà un’opposizione e Firetto dovrà esserne contento perché una democrazia senza opposizione finisce con l’ignorare i propri limiti. A Marco Follini bastò aggrottare la fronte per esprimere il suo pensiero quando sentì l’allora sindaco Paolo Ferrara vantarsi dell’assenza di opposizione (Todos caballeros amava dire il mai troppo rimpianto Giovanni Gibilaro).
Palazzo Montagna rappresenta, in nuce, il fallimento politico-amministrativo di Firetto. Condensa inadempienze amministrative e debolezze politiche, dona valore effimero alla parola cultura di cui Firetto ha fatto uso e abuso limitandosi però ad inscriverla nel mondo “camilleriano”. 

RACCONTIAMO IL PASTICCIACCIO
Palazzo Montagna è vincolato dalla Soprintendenza dal 2005 e ne è proprietario Salvatore Burgio, ex assessore della Giunta Firetto,.
Considerato che non è necessario descriverne le condizioni vediamo quali obblighi comporta il vincolo che grava sull’immobile.
Secondo il Codice Urbani, in sintesi, il proprietario (Salvatore Burgio) deve provvedere a mettere in sicurezza l’immobile salvaguardandone le parti di pregio architettonico; in difetto, il comune (Firetto) deve sostituirsi al proprietario (Burgio) rivalendosi poi sullo stesso (Burgio). Ebbene solo nel marzo 2011, due mesi prima che scadesse il suo primo mandato, Firetto ha emesso ordinanza nei confronti della “ditta Burgio Salvatore”, inviata in via Spinola 120. Da allora, a parte un intervento ridicolo, nulla è stato fatto.
Bisogna aggiungere che Firetto avrebbe potuto (dovuto?) espropriare l’immobile in forza dell’art. 838 del Codice Civile che all’ultimo comma recita:  <<La stessa disposizione – espropriazione - si applica se il deperimento dei beni ha per effetto di nuocere gravemente al decoro delle città o alle ragioni dell'arte, della storia o della sanità pubblica>>. Lascio giudicare ai lettori se il deperimento del Palazzo Montagna nuoccia <<gravemente al decoro delle città o alle ragioni dell'arte, della storia o della sanità pubblica>> e chiedo se seguendo le strisce verdi destinate a condurre i turisti verso i <<…luoghi simbolo o di particolare interesse storico, artistico, letterario e monumentale …>> i turisti stessi arriveranno fino a Palazzo Montagna. In tutto ciò si inserisce, come la gemma in un castone, l’indirizzo al quale è stata spedita l’ordinanza a Salvatore Burgio: Via Spinola n.120! Certamente avete presente dove si trova. Ricorro ancora al Codice Civile (art.43) per ricordare che “La residenza è nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale”. 

TROVARE UNA SPIEGAZIONE
E’ difficile trovare una spiegazione a tutto ciò. L’inazione amministrativa di Firetto è preoccupante perché non può essere giustificata con un difetto di competenze. Forse bisogna guardare agli equilibri politici per trovare qualche giustificazione.
Dica Firetto cosa gli impedisce di far rispettare una legge mettendo a rischio la pubblica incolumità, una immobile che è cultura e la sua carriera politica. Questa vicenda è grave perché si protrae da troppo tempo a lascia adito a troppi dubbi e timori visto anche ciò che è successo al Palazzo Lojacono, a Zambuto e a un nutrito gruppo di funzionari del Comune di Agrigento. Mi piacerebbe sentire dall’ex assessore Burgio, considerato che in questi lunghi anni ha rilasciato qualche intervista, se è l’unico proprietario dell’immobile o se lui è a capo di una società che ne è proprietaria e mi piacerebbe sapere qualcosa in più da Firetto, che ha firmato l’ordinanza, su quella residenza in Via Spinola 120. 

ALTRA CONSIDERAZIONE
Continuando nell’opera di propaganda del “regno della virtùFiretto ha indetto un tavolo tecnico  per rendere accessibile e fruibile a disabili e anziani la Scala dei Turchi: Encomiabile! Ma il pensiero va subito a una Porto Empedocle piena di barriere architettoniche. Non è bastato un primo mandato e un secondo abbondantemente iniziato per eliminarle. Che fare per i disabili empedoclini che non possono prendere nemmeno un caffè al bar? Per caso Firetto ha deciso di dedicarsi esclusivamente agli elettori che non votano a Porto Empedocle? 

E ANCORA
Ci sono poi i problemi legati al rigassificatore, all’area Moncada, all’Enel, al piano regolatore, a un paese senza memoria storica, a un paese a due (almeno due) facce: una, fatta di lustrini e di annunci,  per gli elettori non empedoclini e l’altra, o le altre, per quelli che votano a Porto Empedocle che forse Firetto ritiene acquisiti per sempre con la politica della “promessa mantenuta”.
Se a questo fosco panorama aggiungiamo le continue assenze (legittime ma inopportune per in paese complesso come Porto Empedocle) cui Firetto è costretto dal doppio ruolo forse è il caso che cominci a pensare alle dimissioni.


Adolfo Montagna