VERRA' UN GIORNO...
Giovedì
scorso Marco Travaglio ci ha raccontato di un “comitato procacciamento voti
gratis a Grillo”, cpvgg l’acronimo, dedito a regalare a Grillo i voti che gli
mancano per il raggiungimento del 40% alle prossime elezioni.
Travaglio
ha elencato sei fatti, primo dei quali è il salvataggio di Minzolini.
Mi
vorrei soffermare su questo e sulle dichiarazioni immediatamente successive di
Luigi Di Maio prontamente criticate quasi all’unanimità in quanto evocatrici di
violenza.
Qualche
giorno dopo un articolo di Barbara Spinelli sul “Fatto” giustificava
rafforzandola l’affermazione di Di Maio e poi, domenica scorsa Francesco
Borgonovo su “La Verità, naturaliter, definisce la Spinellii peggio dei
populisti”.
Le
parole di Di Maio nel frattempo hanno
continuato ad essere strumentalizzate secondo la convenienza del momento perché
la casta deve continuare nella propria opera ed il pensiero dissidente va
soffocato sul nascere.
Di
Maio ha incitato alla violenza? No, anzi, ha messo in guardia i partiti, privi come
sono della benché minima concezione del bene comune, i cui fini sono sempre più
vaghi e irreali, di quello che potrebbe succedere, di quello che succederà
aggiungo, se continueranno ad allontanarsi dal paese reale.
Succederà
anche se l’Italiano, antropologicamente bovino, non vuole essere infastidito né
disturbato. “Verrà un giorno…” dice Fra Cristoforo a Don Rodrigo, verrà quel giorno
anche se l’Italiano oggi non vuole pensare, gli basta la pubblica opinione e accodarsi
ad essa; alla fatica improba del dover pensare preferisce il manicomio. Singole
vite, singoli percorsi, finiscono per abbracciare il mainstream del momento, il
politicamente corretto, quello di oggi, che in altri tempi sarebbe stato
l’esatto opposto.
Vestito
di volgarità, l’Italiano di oggi, ha
poche idee, quelle ripetute ossessivamente sui social e nei talk e ciò gli basta per
sentirsi libero.
A
Napoli De Magistris e soci hanno ucciso Vaoltaire, gli italiani che si sentono
liberi pur essendo “in catene” non hanno riflettuto abbastanza sulle loro vite né,
Dio ce ne scampi, su Ruosseau; pensano di vivere, ma soltanto in punto di morte
si accorgeranno di “non aver vissuto”.
L’Italia
sta finendo, tornano in mente le parole pronunciate in punto di morte da
Cavour: “…abbiamo fatta l’Italia, sì, l’Italia e la cosa va’…”
“E la cosa
va’” è l’inizio del cupio dissolvi.
Adolo Montagna