venerdì 24 marzo 2017




VERRA' UN GIORNO...

Giovedì scorso Marco Travaglio ci ha raccontato di un “comitato procacciamento voti gratis a Grillo”, cpvgg l’acronimo, dedito a regalare a Grillo i voti che gli mancano per il raggiungimento del 40% alle prossime elezioni.
Travaglio ha elencato sei fatti, primo dei quali è il salvataggio di Minzolini.
Mi vorrei soffermare su questo e sulle dichiarazioni immediatamente successive di Luigi Di Maio prontamente criticate quasi all’unanimità in quanto evocatrici di violenza.
Qualche giorno dopo un articolo di Barbara Spinelli sul “Fatto” giustificava rafforzandola l’affermazione di Di Maio e poi, domenica scorsa Francesco Borgonovo su “La Verità, naturaliter, definisce la Spinellii peggio dei populisti”.
Le parole di Di Maio nel frattempo  hanno continuato ad essere strumentalizzate secondo la convenienza del momento perché la casta deve continuare nella propria opera ed il pensiero dissidente va soffocato sul nascere.
Di Maio ha incitato alla violenza? No, anzi, ha messo in guardia i partiti, privi come sono della benché minima concezione del bene comune, i cui fini sono sempre più vaghi e irreali, di quello che potrebbe succedere, di quello che succederà aggiungo, se continueranno ad allontanarsi dal paese reale.
Succederà anche se l’Italiano, antropologicamente bovino, non vuole essere infastidito né disturbato. “Verrà un giorno…” dice Fra Cristoforo a Don Rodrigo, verrà quel giorno anche se l’Italiano oggi non vuole pensare, gli basta la pubblica opinione e accodarsi ad essa; alla fatica improba del dover pensare preferisce il manicomio. Singole vite, singoli percorsi, finiscono per abbracciare il mainstream del momento, il politicamente corretto, quello di oggi, che in altri tempi sarebbe stato l’esatto opposto.
Vestito di volgarità, l’Italiano di oggi,  ha poche idee, quelle ripetute ossessivamente  sui social e nei talk e ciò gli basta per sentirsi libero.
A Napoli De Magistris e soci hanno ucciso Vaoltaire, gli italiani che si sentono liberi pur essendo “in catene” non hanno riflettuto abbastanza sulle loro vite né, Dio ce ne scampi, su Ruosseau; pensano di vivere, ma soltanto in punto di morte si accorgeranno di “non aver vissuto”.
L’Italia sta finendo, tornano in mente le parole pronunciate in punto di morte da Cavour: “…abbiamo fatta l’Italia, sì, l’Italia e la cosa va’…”
“E la cosa va’” è l’inizio del cupio dissolvi.


                                                                          Adolo Montagna