martedì 30 novembre 1999

Fuga per la vittoria

  <<Di Firetto ormai si parla bene anche fuori da Porto Empedocle e sicuramente nessuno vuole pensare che la buona amministrazione sia una sorta di “arma di distrazione di massa”…Firetto deve dimostrare di avere coraggio e lavorare con l’aiuto di tutte le persone di buona volontà ad una Porto Empedocle nuova di zecca. Se non farà questo resterà soltanto un buon amministratore>>.Così scrivevo nel mio blog (www.augusto58.splinder.com) nell'aprile 2010.
Forse l’auspicio era formulato un po’ in ritardo ma la politica è imprevedibile; come lo scivolare di una zolla di terra può creare una frana, così il lavorio costantemente condotto sotto-traccia può d’un tratto aprire scenari un attimo prima difficilmente prevedibili. Non è successo niente, Firetto ha continuato nella buona ordinaria amministrazione, comunque non esente da amnesie, e nient’altro. Non ha affrontato il nodo politico. L’odierno panorama politico è tale e quale quello del dopo Gibilaro: la scelta del “signore del consenso” è caduta ancora su Firetto, ma se avesse scelto il cane del signor “tal dei tali” il 30 maggio avremmo avuto  sindaco il cane del signor “tal dei tali”. Le liste sono fatte privilegiando la quantità (di voti) che i candidati possono garantire e molto raramente quantità e qualità (politiche) coincidono.
La novità è che Firetto, dopo avere creato un vulnus alla democrazia non concedendo il referendum sul rigassificatore la cui opportunità era e rimane indiscutibile, annuncia la sua fuga dalla  campagna elettorale. I candidati delle liste che lo appoggiano lo trascineranno e lui, il candidato, potrà anche evitare di dare risposte a domande imbarazzanti (Berlusconi docet) che potrebbero venire dal suo ex alleato con cui ha condiviso le sindacature Guarraci, Guarraci bis e Ferrara. La democrazia può attendere, vero signor sindaco?
Ma guai ad arrendersi, e allora signor sindaco:

  • Perché questo sbrego alle regole democratiche?

  • Perché questa poca considerazione nei confronti dell’elettorato che ha il diritto ad una campagna elettorale vera?

  • Perché per tutti gli anni della sindacatura si è trovato ad essere inadempiente nei confronti del Codice Urbani, assumendosi una così grande responsabilità nei confronti della pubblica incolumità e delle ragioni dell’arte rappresentate dal Palazzo Montagna?

  • Perché si ostina a non volere  espropriare Palazzo Montagna, sussistendone le ragioni dei cui all’art. 838 – II comma -del Codice Civile, come suggerito dal sottoscritto e, ben più autorevolmente, dal Prof. Settimio Biondi?

  • Perché non ha riscontrato la nota assunta al protocollo del Comune di Porto Empedocle in data 19 aprile 2010, al n.ro 6009?

  • Perché non si è mai espresso sugli incarichi del presidente Troja? Il suo silenzio in merito dobbiamo considerarlo rappresentativo della sua (in)sensibilità etica?

  • Perché anziché ricorrere al facile impatto propagandistico della frase “promessa mantenuta” non ha indetto specifiche conferenze stampa per ogni “promessa mantenuta” e dare merito, nel caso in cui ci fosse stato merito e come onestà intellettuale avrebbe voluto, anche ai suoi predecessori?

  • Perché cinque anni non sono bastati per procedere all’abbattimento della barriere architettoniche?

  • In base a quali criteri è stato quantificato l’importo che l’impresa Moncada verserà al comune?

  • Ci garantisce che, se eletto, completerà il suo mandato?

Nessun commento:

Posta un commento