martedì 30 novembre 1999

Tra opinioni e sciocchezze



Chi vuole capire dove inizi il gioco politico ad Agrigento, da quale atto di volontà promani l’esser di destra (centro) o di sinistra (centro) e quali atti giustifichino tale volontà rischia di capir poco o punto.

La “liquidità” delle alleanze e dello stare nei partiti non va intesa in senso “baumaniano”, ma come sostanziale assenza di un sentire che abbia congruo radicamento valoriale ed ideale.

Parliamo di Agrigento, ma il ragionamento può “vestire” come un abito sartoriale tutte le realtà politiche siciliane ed italiane.

La peculiarità agrigentina, non so quanto unica, consiste nello scontro ultra - decennale tra Arnone e …

Si tratta del “metodo Arnone” come in una recente puntata di “Tema” è stato definito dall’avvocato Pennica.

Proprio da questo confronto desidero partire per marcare la differenza tra chi è riuscito a volare alto, artigliando però le miserie dal basso, e chi ha tentato, absit iniuria.., “goffi voli … di parola, volando come vola il tacchino” (celebriamo i settant’anni di Guccini), tra chi definisce le idee altrui, quantunque contrarie alle proprie, “opinioni” e chi le definisce “sciocchezze”. E’ il tipo di interlocutore che Arnone,  per insipienza del centro-destra, non ha mai avuto in consiglio comunale.

Qualunque analisi non può prescindere quindi dall’ammissione dello stato di “minorità” di Kantiana memoria in cui si è trovato il centro-destra in consiglio comunale.


Il “metodo Arnone”, si diceva. Già. Ma dove affonda le proprie radici?


Io penso che nell’azione politica di Arnone si intravedano con grande chiarezza i vizi dai quali la sinistra non è ancora riuscita ad affrancarsi.


Vedo una forbice tra l’hoc volo… di Giovenale e il Marx che oltre ad occuparsi delle sue dottrine era sempre pronto ad attaccare feroci polemiche con quelli che non la pensavano come lui.


Arnone ha spostato il giuoco destra – sinistra, storicamente lanciato da coloro i quali si collocavano a sinistra per escludere la destra, facendolo diventare legalità–illegalità, competenza- incompetenza  ponendosi dalla parte della legalità e della competenza rigettando gli avversari dalla parte opposta.


Arnone, come la sinistra, ha bisogno di presentare la sua lotta come necessaria, moralmente necessaria, non disdegnando, per farlo, il ricorso all’autoreferenzialità; il “nemico” è essenziale per la sua attività politica e poco importa se sia un ex amico: ci deve essere.


Nella smania auto-celebrativa, per colpire l’immaginario della massaie a lui tanto care e per mantenere il ruolo di primo della classe, Arnone riesce a dare la patente di miglior avversario di sempre all’avvocato Pennica, ergendosi a giudice proprio mentre sta perdendo il confronto, quando, ancora absit iniuria…, “lo squalo” appare come un “pesce di fiume” (continuiamo a celebrare i settant’anni di Guccini).


La grande opzione per il futuro sta nella capacità di scegliere tra "opinioni" e "sciochezze".
Adolfo Montagna

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