martedì 30 novembre 1999

Il Presidente Troja deve dimettersi

Avevamo lasciato il Presidente Troja impegnato nella valutazione della scena politica al fine di fare una scelta politica “da tutti condivisa” e lo ritroviamo “sconcertato e mortificato” dall’atteggiamento del Sindaco Calogero Firetto.

Durante questo lasso di tempo altre cose sono successe e altre, che avrebbero dovuto succedere, non sono successe.

Cominciamo dalle cose successe, cominciamo cioè dalla querelle inerente l’addetto alla comunicazione nominato dal Sindaco e dalla mozione presentata da alcuni consiglieri comunali tra i quali lo stesso Presidente Troja. Leggiamo cosa dice Randisi: “La bizzarra mozione presentata fa scempio delle norme vigenti nazionali e regionali in tema di stampa e comunicazione e la dice lunga sulla superficialità e poca conoscenza che della materia hanno gli eletti negli enti locali”.

Il giorno dopo Troja incassa, sempre da Randisi, un “Troja dovrebbe saperlo per la carica che ricopre”.

Omettiamo ogni commento.

Fra le cose che sono successe e continuano a succedere, a nessuno sarà sfuggito l’atteggiamento molto critico che la componente di cui fa parte Troja sta tenendo nei confronti del Sindaco. Un film già visto che ci porta indietro alle mozioni di sfiducia votate contro Guardaci e Ferrara e che fa di Firetto un “Re Travicello”.

Pare che per questo gruppo politico la vittoria elettorale non sia un mezzo (per amministrare Porto Empedocle) ma un fine, raggiunto il quale non sa che farsene. “Dunque l’uomo ama costruire, e tracciare strade, è pacifico. Ma da che viene che ami appassionatamente anche la distruzione e il caos?” (Dostoevskij, Ricordi dal sottosuolo).

Da oltre dieci anni vincono le elezioni e perdono la vittoria, perdono il confronto con i problemi di Porto Empedocle e degli empedoclini, non sanno guardare l’inguardabile, non sanno chinarsi verso i deboli, non sanno mettere loro sinceramente una mano sulla spalla e nessuno se ne stupisce; la società civile è stata resa impotente e crede che la propria impotenza sia la misura di tutte le cose. Quando deciderà di ribellarsi? Quando i partiti di opposizione usciranno allo scoperto?

Tra le cose che Troja non ha fatto ci sono le dimissioni da Presidente del Consiglio Comunale, doverose dopo che lo stesso ha abbandonato Alleanza nazionale.

Dicevo sopra che avevano lasciato Troja in fase di riflessione, ma solo i gonzi possono ancora credere alla fase di riflessione di Troja ed al ruolo super partes che gli impone di non scegliere. Diciamo chiaramente che Troja ha una nuova posizione politica (se non è vero lo dichiari), che comporta il tradimento degli elettori che lo avevano votato anche perché candidato sotto il simbolo che contiene ancora la fiamma tricolore che fu del MSI, e ciò pone il problema della sua permanenza sulla poltrona di Presidente del Consiglio Comunale.

La cosa sicuramente non sarà sfuggita al Commissario di AN – il signor Ficarra – che è galantuomo e avveduto.

Eletto alla presidenza del consiglio secondo la spartizione cencelliana che aveva assegnato ad Alleanza Nazionale tale carica, oggi Troja dovrebbe sentire il dovere politico di dimettersi perché la carica era toccata al partito (di cui Troja non fa più parte) e non alla persona.
Adolfo Montagna

Nessun commento:

Posta un commento