martedì 30 novembre 1999

Quella strana idea di legalità

 C’è un potere arrogante a Porto Empedocle che ha i modi gentili di Lillo Firetto e la sostanza amministrativa di sempre, fatta di privilegi e strabismi che ben si conoscono dalle nostre parti.
Un potere arrogante che ostenta la difesa dei luoghi e dei cittadini che li abitano, ma è pronto all’ignobile silenzio di fronte agli articoli di Gian Antonio Stella che per promuovere il rigassificatore ha detto di Porto Empedocle:
  • “un' immonda discarica di cadaveri industriali”;

  • È stata assassinata da decenni. Stuprata da una industrializzazione selvaggia. Sconvolta dalla costruzione di fabbriche e ciminiere e depositi e cisterne”;

  • “Insomma, una schifezza che grazie a Dio, fatta eccezione per le ciminiere, non si vede né dai Templi né dalla casa di Pirandello né dalla contrada Kaos”.

Il tutto condito dalle solite citazioni pirandelliane che usate in certi contesti e a certi fini sembrano perfino banali.
Attenzione alle parole usate in poche righe dell’articolo: immonda, assassinata, stuprata, selvaggia, sconvolta, schifezza, grazie a Dio. Non si vuol dare adito al minimo dubbio, il lettore deve avere la certezza quasi dommatica che quella è Porto Empedocle
Alla facondia di Stella è seguito il silenzio peloso di tutte le istituzioni: sindaco, presidente del consiglio, consiglieri comunali, Pro Loco perfino Camilleri, aedo della Porto Empedocle che verrà, autore delle “poesie incivili” (SIC!), ma (in)spiegabilmente muto sul preclaro esempio di “giornalismo incivile” di Stella.
C’è un potere arrogante e autoreferenziale che definisce “coraggioso” (Firetto alla trasmissione “Tema” del 24/12/10) l’abbattimento delle catapecchie di Largo Inghilleri e nulla fa per salvaguardare “U Casamentu Montagna”, unico edificio empedoclino vincolato dalla Soprintendenza, ma (l’avversativa è d’obbligo) di proprietà di Salvatore Burgio, assessore della giunta Firetto.
C’è un potere forte con i deboli e debole con i forti e se così non è Firetto dovrebbe spiegare perché l’assessore Burgio non ha ottemperato alle prescrizioni del Codice Urbani e perché il Comune non è subentrato in danno del proprietario come prescrive detto Codice.
Non solo, basta passare per la via Lincoln per rendersi conto di come sia stato ridotto il tratto di strada sul quale si affaccia “U Casamentu”: una autentico scempio. Altro che decoro urbano o salvaguardia della regioni dell’arte! Solo sfacciataggine senza freni che arriva a mettere a rischio la circolazione veicolare e quindi la sicurezza dei cittadini.
Ma quant’è potente l’assessore Burgio! E quanto poco lo è, per converso, chi dovrebbe opporsi ad un simile uso del potere politico.  
Firetto dovrebbe spiegare il nesso tra il concerto della legalità tenuto dai Modena City Ramblers a capodanno e un assessore che viola la legge, un comune che consentendo che ciò avvenga e non intervenendo a sua volta viola due volte la legge mettendo pure a rischio l’incolumità dei cittadini.
Il dubbio che s’insinua è che a  Porto Empedocle, come nella “Fattoria degli animali”, tutti gli uomini sono uguali ma alcuni uomini sono più uguali.
Qualche mese fa mi sono trovato a parlare della Palazzina Montagna con un intellettuale agrigentino che dopo avermi ascoltato ha detto: “strano, Firetto sembra un sindaco sensibile…”
Ma se Firetto è un sindaco “sensibile”, e io sono certo che lo è,  occorre interrogarsi su certi black out che ne caratterizzano l’azione e ne opacizzano il luccichio, bisogna interrogarsi su chi detenga la golden share del potere empedoclino e sulla natura del potere stesso. Bisogna capire se Firetto ha bisogno d’aiuto politico. E’ mai possibile che sia così eticamente insensibile da non dire una parola su un tema fortemente etico come quello rappresentato dagli incarichi e dalle consulenze del Presidente Troja? Anche ammesso che sia così insensibile la sua esperienza politica gli impedirebbe di dimostrarlo.
Attenzione quindi “U Casamentu” e gli incarichi di Troja sono segnali che, se bene intesi, debbono portarci tutti, a cominciare dai “firettiani”, a riflettere su questa Porto Empedocle dove forse c’è molta polvere sotto i tappeti.
Adolfo Montagna

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