martedì 30 novembre 1999

Le esternazioni del Presidente del Consiglio

Sorpresa! Il Presidente del Consiglio esterna, e lo fa ad arte e con grande tempismo facendo affiggere un manifesto a sua firma accanto ad ogni manifesto fatto affiggere dai consiglieri comunali che lo hanno criticato. Pensavo non fosse nelle sue abitudini, visto che non lo ha fatto quando ho reso pubblici i “suoi” (con le virgolette, qualcuno capirà) 10 (diconsi dieci) incarichi legali e i suoi (questa volta senza virgolette) 4 (diconsi quattro) incarichi di consulenza avuti dall’amministrazione Ferrara.

Certo lo fa con un po’ di confusione, iniziando a parlare di sè in terza persona, come Giulio Cesare nel De bello Gallico, e finendo in prima persona.

Risponde agli attacchi, il Presidente del Consiglio, dà le pagelle, interpreta gli umori politici dei cittadini empedoclini senza disdegnare di appalesare la solita autoreferenzialità.

Mena fendenti ai reprobi, punge ed accarezza l’On. Cimino, oltrepassa le prerogative proprie di un presidente del Consiglio e invita i consiglieri “ribelli” ad abbandonare la maggioranza. Altro che “super partes”!

Dichiara la fedeltà sua e del suo gruppo a Firetto, ma tutti sappiamo quanto fedele sia stato a Guarraci, quando era sindaco, il “capo carismatico” del suo gruppo e quanto proprio lui, il Presidente che parla di sè in terza persona (lo fa anche Maradona), abbia scosso, o tentato di farlo, Firetto durante il periodo che ha preceduto le ultime elezioni regionali, quelle con “l’effetto Caci”, colui che potrebbe trovarsi ad interloquire, secondo Castaldo, con i rettori delle più prestigiose università europee (sic!). Racconta di una “Porto Empedocle rifiorita”, ma dov’era lui, l’avv. Troja, quando Porto Empedocle appassiva?

Parole in libertà, c’è da capirlo; abituato a vivere senza opposizione, nel momento in cui l’acqua dello stagno comincia a muoversi gli sembra l’inizio di un maremoto e ricorre alle scialuppe di salvataggio.

Ecco quindi il manifesto, in cui Troja si mostra seguace di Mani.

Parole in libertà dicevo: Troja parla di “figli e figliastri”, ma durante l’amministrazione Ferrara Troja con i “suoi” (con le virgolette) 10 incarichi legali ed i suoi (senza virgolette) 4 incarichi di consulente era figlio o figliastro?

Affronta anche questioni etiche, il Presidente che parla di sè in terza persona (come Giulio Cesare e Maradona), bacchettando i consiglieri UDEUR. Ma a proposito di etica come la mattiamo con i 10 incarichi e le 4 consulenze?

Qualche settimana fa un consigliere comunale parlando dell’argomento mi diceva: <<ma cosa vuoi, sono cose vecchie…>>. Ho risposto dicendo che la qualità etica di una persona non cambia con il cambiare delle amministrazioni, essa connatura l’uomo per cui è poco conducente usare parametri come vecchio e nuovo.

Dice di essere stato eletto nelle liste di centro destra, ma in realtà è stato eletto nella lista di Alleanza Nazionale, dove era approdato dopo avere abbandonato l’UDC e che ha poi abbandonato per passare in Forza Italia, corrente Alfano. Coerenza dove sei?

Continuo a sostenere che Troja debba dimettersi dalla carica che ricopre e a breve vi darò contezza della lettera che scriverò all’Assessore agli Enti Locali.

Nel contempo invito i partiti che, almeno formalmente, sono all’opposizione (penso al PD) “ma anche” a quelli che si piccano di voler portare una ventata di aria nuova (penso all’MpA) ad iniziare una battaglia di opposizione verso il sistema di potere che offusca ciò che di buono Firetto ha fatto fin’ora.
Adolfo Montagna

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